Rispetto a quanto detto fin qui, la foto sopra presenta due evidenti contraddizioni. La prima: le luci sono accese. Indi significa che, in qualche modo, il binario è alimentato. La seconda: dietro al locomotore si intravedono alcune carrozze che, in teoria, non dovrei avere.
Vero è che dal plastico di vent'anni fa avevo conservato alcune orribili carrozze Lima fuori scala e qualche altro arnese in pessime condizioni. La migliore, una bella carrozza Liliput delle ferrovie svizzere.
Ma non è questo il punto.
Il punto è che avevo deciso di giocare. Sì. Nient'altro che giocare un po', come un bimbo. Un anello per terra, in soggiorno, sempre con questi vecchi binari Lima tirati a lucido alla bell'e meglio. E un vecchio alimentatore Fleischmann, perché le locomotive digitalizzate possono funzionare anche in analogico.
E le carrozze? In effetti, sempre vent'anni fa, mia zia Franca mi aveva regalato una bella carrozza Tipo 1937 di prima classe della Roco in livrea grigio ardesia. Inutile dire che, all'epoca, manco sapevo che la carrozza si chiamasse così. Da quando abito in Colombaia, questa carrozza è sempre rimasta a fare da soprammobile sopra il camino. Nella foto sotto, eccola agganciata a un bagagliaio Tipo 1957 della Acme (il grigio ardesia in versione cinese lascia parecchio a desiderare, ma tant'è).
E questo bagagliaio donde salta fuori?
Ecco, appunto. Nella prossima puntata parleremo di ciò che è successo tra marzo e aprile del 2013.



Nessun commento:
Posta un commento