giovedì 17 ottobre 2013

Fai-da-te

Sì, ma il plastico?

In effetti, siamo giunti alla settima puntata del blog e ancora del plastico non v'è traccia. 

Per forza: in quel periodo - aprile 2013 - del plastico non v'era traccia alcuna neppure nella mia mente. Pensavo solo ai treni. Belli, i treni. 

Gli acquisti continuano, naturalmente. Per esempio, come può mancare una Tartaruga?



Oppure una E424 (Lima con trasmissione cardanica) con un corredo di carrozze Tipo 1937? (A margine, una ben più recente Draisina Matisa della Liliput).



Il titolo del capitolo, però, è Fai-da-te. Ok, è vero. In effetti, comprare e vedere gli oggetti lì, nelle scatole, oppure farli girare semplicemente su un incerto ovale posato sul pavimento non è la mia massima aspirazione. Son mica un vetrinista. Allora, comincio a far rinascere la passione di hobbysta che giaceva latente. Come prima cosa, vado a razzolare nei vecchi scatoloni e recupero una D445 Lima con il mitico (si fa per dire) Motore G. Credo di aver capito a sufficienza, leggendo sui vari blog dedicati al fermodellismo e tempestando di telefonate il buon Simone Luschi, per provare a cimentarmi nella digitalizzazione di un locomotore nato quando il digitale ancora non esisteva. Già che ci sono, gli do una bella ripulita interna e, all'esterno, provo a dargli un aspetto più realistico, applicandogli il vomere, le condotte e altri dettagli. Funziona! Eccolo qui.



Ecco. Dietro, si intravede un carro merci. Già. Anche quello è colpa del Luschi. Collaboratore della rivista Tutto Treno Modellismo, non solo mi induce all'abbonamento alla versione

digitale della rivista, ma mi porta a conoscenza dei relativi kit di costruzione carri. Et voilà. 




 Naturalmente, con il corollario di attrezzatura. "Compra i colori Puravest", dice. Detto, fatto. E poi le polveri per l'invecchiamento, i pennelli di varia foggia, e le ruote di metallo perché quelle dei kit sono in plastica, ecc. ecc.



Ma si può fare di più. La Rete è il mio moderno Paese delle Meraviglie, e le scoperte sono continue. Per esempio, i kit della Lineamodel. La draisina è un gioiellino, ma si rivelerà un inferno. Piccolissima, non è tanto difficile da costruire, quanto da far andare. Per non parlare della carrozzeria, con la mia

bella pensata di aggiungerci le luci, non previste nel kit. Per ora è ancora lì, svestita come in foto, con il suo microdecoder. Ma prima o poi ci rimetterò le mani.



Mani che peraltro non ho ancora messo sull'altro kit Lineamodel comprato a ruota, ovvero quello della D143 "Truman". Una volta completato, dovrà essere come l'originale visibile a fianco, si spera. 



 E insomma, ancora del plastico non se ne parla, anche se in queste foto qualcosa si intravede...

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